I Navigli milanesi

I Navigli milanesi
4 Gennaio 2017 Mirando
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I percorsi della MiRando, interamente pianeggianti, vi faranno scoprire lo straordinario patrimonio ambientale, urbanistico e paesaggistico dei tre Navigli milanesi.

Partendo dalla Darsena di Milano percorriamo il Naviglio Pavese, che nasce come canale navigabile da Milano e sfocia nel Ticino a Pavia, seguendo l´andamento della antica “via postale”. Ha una lunghezza di 33,1 km. con una funzione irrigua e di via di trasporto.

Il Naviglio Pavese è una grande opera creata per collegare Pavia e Milano. Furono i Visconti, nel 1359, a dare il via ai lavori per la costruzione di un canale inizialmente non navigabile, ma molto utile per mantenere lo splendore del parco del Castello di Pavia. Il progetto venne approvato nella seconda metà del 1500 sotto la dominazione spagnola, ma i lavori furono presto sospesi. Duecento anni più tardi vennero ripresi da Napoleone. Il 16 agosto del 1819 Ranieri, Arciduca d’Austria e Vicere’ del Lombardo-Veneto, inaugurò il Naviglio Pavese, che dalla Darsena passando per Binasco e Pavia sfocia nel Ticino.

Dopo Pavia pedaliamo lungo il Naviglio di Bereguardo, canale artificiale destinato originariamente alla navigazione interna, costruito tra il basso Medioevo e il XIX secolo nel Milanese.
Il Naviglio di Bereguardo è lungo 18,85 km. E’ un’opera tecnicamente complessa che impegna dodici conche su un percorso molto breve. Il dislivello di quasi 25 metri viene smaltito in massima parte dalle conche e solo in misura minima dalla pendenza.

Nasce dal Naviglio Grande, a Castelletto di Abbiategrasso e raggiunge il Ticino al ponte di Bereguardo. Già nel 1420 Filippo Maria Visconti, Duca di Milano, diede inizio ai lavori per una via d’acqua che potesse servire da congiunzione tra Pavia e Milano, portando in città le merci che, tramite il Po, arrivavano dall’Adriatico e quindi da Venezia e dall’Oriente, oltre a quelle raccolte lungo il percorso padano: stoffe, spezie, vetri di Murano, ma anche cereali, formaggio e il preziosissimo sale. Dopo l’apertura del Naviglio di Pavia (1819) la  navigazione del Bereguardo cessò e fu relegato a corso d’acqua periferico e destinato all’irrigazione.

Infine costeggiamo il Naviglio Grande, un canale navigabile che nasce prendendo acqua dal Ticino nei pressi della frazione Tornavento di Lonate Pozzolo e finisce nella Darsena di Porta Ticinese a Milano.

Ha una lunghezza di 49,9 km con un dislivello di 34 metri e una larghezza variabile dai 20 metri all’incile fino ad arrivare a 12 metri in Milano; è privo di conche e fu realizzato grazie alla semplice pendenza del terreno.

Fu concepito all’epoca sia come canale irriguo che navigabile, funzioni che, abbinate, hanno conferito al Naviglio Grande l’importante ruolo che ha rivestito negli anni.

Il Naviglio Grande è il primo dei canali che formano il Sistema dei Navigli milanesi, il più antico e il più importante. Le sue origini si collocano attorno al 1177 con l’ampliamento di un fossato; nel 1209 si arriva a Milano. Successivi interventi ne aumentano la portata e nel 1272 il canale diventa navigabile: un naviglio.

Il primo e più grande canale d’Europa collegava la città con il Lago Maggiore e la Svizzera, fu essenziale per trasportare tutto quanto poteva servire per migliorare la qualità di vita dei milanesi, ai quali portava carbone, vini, carni, pesce, legna e persino i marmi utilizzati per la costruzione del Duomo, mentre trasportava al nord ciò che li poteva arricchire: sale, lino, ferro, grano e riso da vendere Oltralpe.

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